Antonio Garamendi, il santo patrono del male. Vignetta del 16/10/2022 in CTXT
Garamendi, il presidente dei padroni del male, dice che non si può parlare di ricchi e poveri perché questo radicalizza le persone.
Lo ha detto in uno di quei forum 'economici' organizzati da un media turbocapitalista in cui si agitano vari uomini d'affari, cosa che questi gruppi mediatici tendono a fare anche durante il resto dell'anno.
Il capo della CEOE, che guadagna facilmente tra i trecentomila e più di mezzo milione di euro all'anno, è uno di quelli "né di sinistra né di destra" (right-wing), né femminista né maschilista (garrulo), né ricco né povero (fuck the latter).
Questo discorso spazzatura è un classico del neoliberismo del lorditingo medio, la povertà viene negata e quindi si lascia più terreno per spremere i poveri che "non esistono" a beneficio di quattro presunti ricchi "sconosciuti". Cinismo concentrato.
La Rete Europea contro la Povertà(EAPN) ha presentato qualche giorno fa il suo rapporto annuale"Lo Stato della Povertà" e, poiché l'intellettualmente indigente Garamendi non ama parlare di disuguaglianza e povertà, riprodurrò alcuni passaggi del lavoro in questione.
Nel 2021, un totale di 13,1 milioni di persone, ossia il 27,8% della popolazione spagnola, sarà a rischio di povertà e/o esclusione sociale. Con un aumento di quasi un punto percentuale rispetto allo scorso anno, la cifra rappresenta una continuazione della tendenza al rialzo dell'anno precedente. In termini assoluti, circa 380.000 nuove persone sono a rischio di povertà o esclusione sociale quest'anno.
Grave povertà
La povertà grave si riferisce alle persone che vivono in famiglie con redditi straordinariamente bassi, il cui reddito è inferiore al 40% del reddito mediano per unità di consumo della popolazione. In termini assoluti, la povertà grave comprende tutti coloro che vivono in famiglie il cui reddito totale per unità di consumo è inferiore a 6.417,3 euro all'anno (535 euro al mese).
È importante notare che l'uso di unità di consumo non consente una valutazione intuitiva dei limiti stabiliti dalle diverse linee di povertà ed è quindi meglio utilizzare casi specifici. Ad esempio, per una famiglia di due adulti con due bambini in condizioni di grave povertà, un reddito di 530 euro al mese equivale a un reddito totale di 1.113 euro. Ciò implica che ogni persona deve sopravvivere con 278 euro al mese.
Nel 2021, il 10,3% della popolazione spagnola, circa 4,8 milioni di persone, vivrà in condizioni di grave povertà. In altre parole, quasi la metà della popolazione povera si trova in questa situazione.
Si tratta di otto decimi di punto percentuale in più rispetto all'anno precedente. Tuttavia, in combinazione con l'aumento della popolazione, si tratta di 372.000 persone in più.
Disuguaglianza
Nel 2021, il reddito del 20% più ricco della popolazione è 6,2 volte superiore a quello del 20% più povero, con un aumento di 0,4 punti rispetto all'anno precedente, a dimostrazione degli effetti della pandemia sulla disuguaglianza.
Questa differenza colloca la Spagna come il Paese con la quarta disuguaglianza più alta misurata dal rapporto S80/S20 in tutta l'Unione Europea. D'altra parte, l'Indice Gini nel 2021 era pari a 33, ovvero 3,1 punti in più rispetto alla media di tutti i Paesi dell'Unione Europea e il sesto più alto di tutti.
D'altra parte, anche la crisi precedente ha comportato un aumento sostenuto della disuguaglianza, raggiungendo un picco nel 2015 (6,9). Nel 2021, il reddito combinato del 10% più ricco della popolazione sarà 11,8 volte quello del 10% più povero, 1,3 punti in più rispetto all'anno precedente.
Tasso AROPE
Il tasso AROPE (At Risk Of Poverty and/or Exclusion) è un indicatore creato dalla Rete europea per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale che serve a misurare la povertà.
Il tasso della Spagna è di 6,1 punti percentuali superiore alla media dell'UE e il quarto più alto di tutti i Paesi membri. Solo Romania, Bulgaria e Grecia lo superano. Per quanto riguarda la sua evoluzione dal 2015, l'AROPE è diminuito in Spagna, ma è il Paese in cui lo ha fatto in misura minore rispetto al resto dell'UE, dove si è registrata una diminuzione.
In secondo luogo, la posizione della Spagna rispetto al tasso di rischio di povertà è altrettanto negativa. Così, con il 21,7% della sua popolazione a rischio di povertà nel 2021, che è di 4,9 punti percentuali superiore alla media di tutti i Paesi combinati, la Spagna si colloca al quarto posto10 dell'elenco, al di sotto di Lettonia, Romania e Bulgaria.
Al terzo posto, la Spagna si classifica come il quinto Paese più materialmente e gravemente deprivato materialmente, dietro solo a Romania, Bulgaria, Grecia e Ungheria e 2 punti sopra la media UE.
Infine, anche la percentuale di persone sotto i 64 anni che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro è straordinariamente alta. Nel 2021 sarà dell'11,6%, 2,7 punti percentuali in più rispetto alla media dell'intera UE e la quarta più alta di tutti i Paesi dell'UE, dietro solo a Belgio, Grecia e Irlanda.