che cos'è una vignetta editoriale? di Kevin Necessary
Non mi è mai piaciuto chiamare "editoriale" le vignette (politiche) sulla carta stampata. Non so se siano stati avviati in questo modo per differenziarsi da quelli pubblicati su altri mezzi diversi dai giornali o per la necessità di creare un genere che si adattasse alla confezione giornalistica.
La tagline sembra implicare che si tratta di vignette d'opinione che si adattano alla linea editoriale come un guanto. Un complemento agli editoriali più politici del mezzo per legge non scritta.
Anche se in molti casi è così, ci sono anche momenti in cui il vignettista d'opinione si'ribella' alle posizioni del mezzo di comunicazione e offre approcci alternativi, a volte anche provocando conflitti con gli inserzionisti e/o i lettori.
Non credo al mantra semplicistico secondo cui se il vignettista non accusa tutti, allora è il buffone di qualcuno. Chi ha fatto diventare questa assurdità una legge sacra? L'umorismo grafico nei media si basa fondamentalmente sulle opinioni delle persone che le disegnano e per questo motivo vengono sempre pubblicate nella sezione opinioni dei giornali.
Non considero nemmeno un vignettista come un giornalista che elabora informazioni con l'intenzione di creare un'opinione più o meno umoristica. Il lavoro è stato fatto in precedenza dai giornalisti, che hanno elaborato tutte le informazioni con cui lavorare.
Questo potrebbe essere l'argomento di un intero tomo, perché ha molte più sfumature, anche all'interno dell'umorismo "politico" ci sono dei colori. Ogni autore ha la sua impronta in termini di stile e forma.
Alcuni praticano l'umorismo bianco e costumbrista, altri la satira più critica o una miscela di entrambi. Quindi lo lasceremo per i teorici o per uno di quei giorni in cui avrò un attacco di intensità.
che cos'è allora?
L'illustratore e umorista grafico di Cincinatti, Kevin Necessary pubblicato questo vignetta-strip-historieta breve cercando di spiegare ciò che per il suo criterio è una vignetta editoriale approfittando del fatto che ha annunciato di essere stato messo sotto contratto dal giornale Cincinnati Enquirer, dopo diversi anni di disegni per la stampa locale.
Nell'introduzione afferma che la sua definizione riguarda le vignette politiche, tradizionalmente associate ai giornali. Li definisce come quelli in cui si cerca di scomporre una notizia in un'immagine semplice, cosa molto più difficile di quanto sembri. Solo un'altra opinione, come tutte le altre.
"Troppe notizie, impossibili da seguire", pensa il vignettista. Non solo sono troppi, ma scadono anche sempre più velocemente.