Le autorità egiziane accusate di aver torturato il vignettista Ashraf Omar durante la sua sparizione forzata

 
Le autorità egiziane accusate di aver torturato il vignettista Ashraf Omar durante la sua sparizione forzata
Ashraf Omar durante una conferenza tenuta dai Socialisti Rivoluzionari presso il Sindacato della Stampa del Cairo nel dicembre 2007. Foto: Hossam el-Hamalawy. Licenza: CC BY 2.0

Il vignettista egiziano Ashraf Omar sarebbe stato sottoposto a torture per lunghi periodi di tempo dopo essere stato prelevato con la forza dalla sua abitazione senza che i suoi avvocati ne avessero rivelato la posizione.

Secondo The New Arab, durante un'apparizione, tenutasi il 4 agosto in videoconferenza, il team di difesa di Omar ha chiesto che il suo cliente fosse considerato legalmente una vittima di tortura perché le forze di sicurezza avrebbero abusato di lui mentre era bendato.

"Secondo i documenti ufficiali, l'arresto di Ashraf è avvenuto il 24 luglio, ma in realtà è stato prelevato dalla nostra casa alla periferia della provincia di Giza quasi 60 ore prima. Questo periodo non è stato ufficialmente conteggiato", ha dichiarato la moglie, Nada Mougheeth, a The New Arab.

Mougheeth sostiene inoltre che "non appena è stato in grado di informare i suoi avvocati di essere stato duramente picchiato e minacciato con scosse elettriche mentre era bendato, le forze di sicurezza hanno fatto in modo di picchiarlo su diverse parti del corpo in modo da non lasciare segni di tortura.

Gli avvocati di Omar, ai quali è stato illegalmente negato l'accesso al detenuto per incontrarlo in privato, hanno chiesto alla procura di ordinare un esame forense del suo corpo per provare le accuse di tortura.

Gli avvocati hanno anche chiesto un'indagine ufficiale sulle registrazioni effettuate dalle telecamere di sorveglianza all'interno e nei dintorni dell'edificio per identificare il momento esatto in cui Omar è stato arrestato.

La sua difesa ha anche chiesto un'indagine sulla confisca di un totale di 339.000 EGP (sterline egiziane), circa 6.890 dollari, di proprietà della coppia, di cui solo 80.000 EGP sono stati ufficialmente contabilizzati.

Ashraf Omar, 38 anni, è accusato delle stesse accuse che negli ultimi decenni sono state rivolte a critici del regime e giornalisti:"coinvolgimento in un gruppo terroristico, diffusione di notizie false e uso improprio dei social media".

Gruppi di attivisti e giornalisti hanno partecipato a una protesta l'11 agosto davanti al Sindacato dei giornalisti del Cairo per chiedere il rilascio dei giornalisti detenuti e denunciare la tortura di Ashraf Omar.

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